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Benedetta Tv – This is me: una celebrazione fuori dal comune

Ieri sera, si è conclusa la terza e ultima puntata di “This Is Me”, un evento che ha celebrato i vent’anni di “Amici di Maria de Filippi”, ottenendo ascolti che pur non essendo stratosferici hanno battuto la concorrenza. Con un totale di circa 3 milioni di spettatori, il programma ha raggiunto una share del 21,8%. In confronto, Raiuno ha totalizzato solo il 9,3% con una commedia francese, mentre “Chi l’ha visto” si è attestata sul 9,9%. Sorprendentemente, anche Italia1, grazie alla Coppa Italia, ha superato Raiuno raggiungendo il 9,5%. Sebbene i numeri non siano esaltanti, ci sono alcuni aspetti del programma che meritano di essere esplorati più a fondo.

Un aspetto interessante di “This Is Me” è la natura del suo pubblico. Se non sei un fan accanito del format, potresti sentirti un po’ escluso. L’atmosfera che si respira è assimilabile a quella di un gruppo di tifosi ultra appassionati: gli applausi e le grida euforiche ogni volta che entra un nuovo ospite richiamano il fervore che si poteva percepire ai concerti storici dei Beatles o degli Stones. Questo tifo sfrenato, però, potrebbe mettere in imbarazzo chi non è familiare con il programma, quasi come se si fosse intrusi in un rituale al quale non si appartiene. È un’esperienza unica, ma per chi vede la trasmissione per la prima volta, potrebbe anche apparire un po’ opprimente.

Maria de filippi: la grande assente

La cosa più sorprendente è che, nonostante il programma fondamentalmente ruoti attorno alla figura di Maria De Filippi, lei non si è presentata in alcun modo. Il suo nome domina il titolo, ma la sua presenza è stata totalmente assente. Gli ospiti, da Elodie a quelli meno noti, non si sono risparmiati nei complimenti nei suoi confronti, con affermazioni del tipo: “Maria mi ha cambiato la vita” oppure “Senza di lei non sarei qui oggi”. È curioso però che la persona che dovrebbe essere festeggiata sia stata anche l’elemento più invisibile del programma. Ma in un colpo di scena, è intervenuto Pier Silvio Berlusconi, il quale ha espresso riconoscenza verso Maria con una dichiarazione che ha avuto il sapore di una vera e propria dedica d’amore, tanto da inserirvi anche Silvia Toffanin, esaltando il loro legame. Geppi Cucciari ha saputo poi infondere una dose di ironia, facendo riferimento a De Filippi come “Maraia”, portando una dose di leggerezza in un contesto che altrimenti sarebbe stato provato dall’inevitabile assenza della regina.

Il primo pomeriggio di canale 5

Dopo il TG5 delle 13:00, il palinsesto di Canale 5 propone tre programmi: “Beautiful”, “Endless Love” e “Uomini e Donne”. Un’osservazione interessante è come questi show siano strutturati in segmenti estremamente brevi, non superiori a tre minuti, intervallati da lunghi spazi pubblicitari. Ad esempio, “Beautiful”, che va in onda da oltre quarant’anni, sembra avere una programmazione di base di appena 25 minuti, ma la fiction reale è limitata a soli 8 minuti. La sensazione è che le vere performance siano un contorno alle pubblicità, dominate da messaggi di profumi e viaggi, principalmente rivolti a un pubblico femminile. Forse, i programmatori Mediaset hanno davvero colto nel segno, comprendendo che oggi il pubblico predilige l’intrattenimento su smartphone, ricercando sempre più spezzoni di contenuti in un mondo digitale sempre in movimento.

I cantautori e la pubblicità

Ultimamente, c’è una crescente tendenza nelle pubblicità di grandi aziende di utilizzare come colonne sonore canzoni tratte dal vastissimo repertorio del cantautorato italiano. È un fenomeno particolare, soprattutto quando si utilizzano brani con messaggi forti e significativi, suscitando reazioni contrastanti in chi ha una formazione politica e sociale su quei testi. Di recente, Enel ha scelto per i suoi spot brani celebri di Francesco De Gregori, come “La Storia Siamo Noi” e “Sempre Per Sempre”. Anche Autostrade per l’Italia non si è tirata indietro e ha optato per una canzone iconica di Giorgio Gaber: “La Libertà”. Se con De Gregori i diritti sono stati probabilmente concordati, per Gaber c’è chi teme possa “ribaltarsi nella tomba” ogni volta che sente quella melodia nell’ambito di uno spot commerciale. Un’operazione di marketing che sicuramente fa discutere.

Giulia Martini

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