Il rapporto tra il peso corporeo e la salute del cuore sta diventando sempre più cruciale nel dibattito medico. I cardiologi mettono in evidenza l’argomento durante congressi e conferenze, sottolineando come oltre la metà delle patologie cardiache sia correlata ai chili in eccesso. Le statistiche sono allarmanti: per ogni due anni trascorsi con un peso eccessivo, il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari aumenta del 7%. In questo contesto, gli esperti della Società Italiana di Cardiologia hanno introdotto il termine “cardiobesità” per descrivere l’interazione tra il sovrappeso e la salute cardiaca, suggerendo agli italiani di “dare peso al peso“.
Il ruolo del grasso viscerale nella salute del cuore
Non si tratta solo del numero sulla bilancia, ma del grasso viscerale, un indicatore critico del rischio cardiovascolare. Questo tipo di grasso, accumulato attorno agli organi interni, può essere misurato attraverso l’indice di rotondità, che valuta il rapporto tra il cerchio della vita e l’altezza di una persona. Un elevato livello di grasso viscerale è associato a un aumento delle patologie cardiache, come infarto e ictus. Quattro italiani su dieci soffrono di obesità o sovrappeso, e sono estremamente vulnerabili a condizioni gravi, tra cui scompenso cardiaco e fibrillazione atriale. La ricerca ha dimostrato che gli individui obesi hanno un rischio di fibrillazione atriale quasi del 50% più elevato e del 64% di incorrere in infarto e ictus. Semplici dati come questi forniscono un quadro preoccupante, che colloca l’Italia tra i Paesi a rischio intermedio in materia di salute cardiovascolare, con un significativo 33% della popolazione in sovrappeso e circa 6 milioni di persone considerate obese.
Obesità: una malattia cronica da affrontare con determinazione
La questione dell’obesità non è soltanto una questione estetica, ma una malattia cronica che influisce in modo sostanziale sulla salute. Il presidente della Società Italiana di Cardiologia, Pasquale Perrone Filardi, sottolinea l’importanza di non normalizzare l’obesità, ma di affrontarla come una condizione da curare. L’eccesso di adiposità non solo intensifica fattori di rischio ben noti, come pressione arteriosa e colesterolo, ma anche incrementa gli stati infiammatori, compromettendo ulteriormente le arterie e predisponendo a eventi avversi. La durata dell’obesità è un altro fattore critico: convivere con il sovrappeso per periodi prolungati porta a una grave calcificazione delle arterie coronarie, incrementando il rischio di complicanze nel lungo termine. Per avere un impatto favorevole sulla salute, gli esperti indicano che una riduzione del peso anche di 1 kg su 10 può abbattere del 21% la probabilità di eventi cardiovascolari significativi nei successivi dieci anni.
La rilevanza dell’indice di rotondità e le nuove prospettive terapeutiche
Un altro aspetto importante da considerare è l’indice di rotondità , che è stato al centro di un importante studio condotto dal Centre for Disease Control and Prevention dell’Università di Nanchino. Dai risultati emerge che chi ha un livello moderato di questo indice presenta un rischio del 22% superiore di sviluppare malattie cardiovascolari, mentre coloro che si collocano nel gruppo ad alto rischio vedono questa percentuale salire vertiginosamente al 55%. La consapevolezza del legame tra indice di rotondità e salute cardiovascolare è essenziale per modificare gli stili di vita e prevenire deterioramenti significativi nella salute del cuore.
Fortunatamente, parallelamente a queste valutazioni, stanno emergendo nuove opzioni terapeutiche. Farmaci recentemente introdotti sul mercato, come Tirzepatide, hanno dimostrato non solo efficacia nella perdita di peso, ma anche nella prevenzione di eventi cardiovascolari. Studi recenti, incluso quello condotto per il farmaco pubblicato sul New England Journal of Medicine, mostrano una riduzione del rischio di diabete di tipo 2 fino al 94% e una perdita di peso che può raggiungere il 23% nel corso di tre anni di trattamento. Questi risultati rappresentano una prospettiva incoraggiante per i pazienti, in quanto offrono soluzioni concrete per migliorare le condizioni di salute e ridurre i rischi legati all’obesità. Un approccio multidimensionale, che comprende la gestione del peso e il trattamento medico avanzato, potrebbe trasformare il panorama della salute cardiovascolare in Italia.