Concordato preventivo biennale, ultima possibilità per aderire: istruzioni dell’Agenzia delle Entrate

Scadenza del 12 dicembre 2024 per il concordato preventivo biennale: opportunità di regolarizzazione fiscale per titolari di partita IVA con debiti tributari, evitando sanzioni e controlli.
Concordato preventivo biennale, ultima possibilità per aderire: istruzioni dell'Agenzia delle Entrate - (Credit: quifinanza.it)

Il 12 dicembre 2024 rappresenta una data cruciale per i titolari di partita Iva che desiderano aderire al concordato preventivo biennale. Con la chiusura dei termini, l’Agenzia delle Entrate ha aggiornato le indicazioni per chiarire dubbi e domande. È l’ora decisiva per mettere in ordine la propria posizione fiscale e cogliere un’opportunità che potrebbe determinare un notevole risparmio su tasse e tributi.

Cos’è il concordato preventivo biennale

Il concordato preventivo biennale è uno strumento pensato per facilitare i contribuenti con debiti tributari, offrendo una chance di regolarizzazione senza sanzioni. Sebbene la scadenza originale fosse fissata per il 31 ottobre 2024, il legislatore ha deciso di concedere una proroga che si esaurisce proprio oggi. È importante notare che questa opportunità è limitata esclusivamente ai soggetti Isa, escludendo coloro che aderiscono al regime forfettario.

Ma come funziona in pratica? L’Agenzia delle Entrate presenta una proposta basata su un imponibile fissato che rimane invariato per due anni. Se il contribuente accetta la proposta, ha la possibilità di conoscere in anticipo l’importo su cui saranno calcolate le imposte, evitando controlli fiscali per il periodo stabilito.

Dal punto di vista economico, il contribuente dovrà pagare una flat tax compresa tra il 10% e il 15% sulla maggiorazione del reddito concordato, secondo specifici criteri di valutazione basati sull’indice di affidabilità fiscale . A seconda del punteggio Isa, il contribuente può pagare:

  • 10% per punteggio Isa di 8 o superiore.
  • 12% per punteggi Isa tra 6 e 8.
  • 15% per punteggi Isa inferiori a 6.

Il ravvedimento speciale: un’opzione vantaggiosa

Un elemento interessante del concordato preventivo biennale è il cosiddetto ravvedimento speciale. Questo strumento consente ai contribuenti di regolarizzare eventuali irregolarità fiscali passate. La possibilità di sanare il reddito pregresso e ricalcolare l’imponibile è particolarmente utile per chi ha imposte da saldare.

Per ottenere il ravvedimento speciale, i contribuenti devono applicare specifici coefficienti sul reddito, che determinano l’imponibile da tassare con le stesse aliquote della flat tax. I coefficienti variano in base al punteggio Isa e sono così distribuiti:

  • Coefficiente 5% per punteggio Isa di 10.
  • Coefficiente 10% per punteggio Isa tra 8 e 10.
  • Coefficiente 20% per punteggio tra 6 e 8.
  • Coefficiente 30% tra 4 e 6.
  • Coefficiente 40% tra 3 e 4.
  • Coefficiente 50% per punteggio inferiore a 3.

Questa opera di sanatoria offre quindi un’importante opportunità per chi desidera rimettersi in regola con il Fisco.

Come aderire al concordato preventivo biennale

L’adesione al concordato preventivo biennale avviene durante la dichiarazione dei redditi, ma trattandosi di una scadenza ormai scaduta, è necessario utilizzare un modello di dichiarazione integrativa. Questo consente ai contribuenti di apportare modifiche all’importo originario, ma solo se tale modifica comporterà un maggior imponibile, un incremento del debito d’imposta o una diminuzione del credito.

Una recente FAQ dell’Agenzia delle Entrate chiarisce che non è ammessa l’adesione al concordato qualora la dichiarazione integrativa indichi un minor imponibile o un maggiore credito rispetto a quanto dichiarato entro il termine originario. Questo aspetto è cruciale poiché elimina qualsiasi possibilità di manovre fiscali che potrebbero minare l’integrità del concordato.

Scadenze importanti per il versamento degli acconti

Oltre all’adesione al concordato, un altro aspetto da tenere d’occhio riguarda i termini di pagamento degli acconti Irpef e Ires. Nonostante il termine originale fosse il 2 dicembre 2024, è stata concessa una proroga fino al 16 gennaio 2025 per i contribuenti con un reddito inferiore a 170.000 euro.

Tuttavia, chi non rientra in questa fascia potrà comunque regolarizzare la propria posizione entro oggi, effettuando il versamento della maggiorazione al momento dell’adesione al concordato. È essenziale che i contribuenti siano in regola con il pagamento della seconda rata, che doveva essere versata entro il 2 dicembre.

La possibilità di correggere eventuali omessi pagamenti tramite ravvedimento operoso è ancora accessibile.

Ogni contribuente interessato ha oggi la possibilità di riorganizzare la propria situazione fiscale. Se si desidera approfittare del concordato preventivo biennale, è necessario muoversi rapidamente per completare tutte le procedure.