Corea del Sud, il presidente Yoon difende la legge marziale a Seul: «Il Parlamento è un mostro che distrugge la democrazia»

Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol difende la sua leadership e le misure contro l’opposizione, affrontando accuse di insurrezione e imminenti mozioni di impeachment in un clima politico teso.
Corea del Sud, il presidente Yoon difende la legge marziale a Seul: «Il Parlamento è un mostro che distrugge la democrazia» - (Credit: www.open.online)

Il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk-yeol, ha recentemente rilasciato un discorso significativo che ha acceso ulteriormente il dibattito sulla sua leadership e sulle tumultuose circostanze politiche del paese. Dopo l’annuncio di un provvedimento di legge marziale, il quale è stato successivamente annullato, Yoon ha voluto chiarire la sua posizione riguardo alle accuse di insurrezione e alle imminenti mozioni di impeachment. Durante il suo intervento, trasmesso su vari canali televisivi nazionali, il presidente ha cercato di giustificare le sue decisioni sostenendo che il suo unico obiettivo è stato quello di “proteggere la nazione e riportare ordine negli affari statali”.

Un discorso carico di tensione

Il primo discorso di Yoon era avvenuto il 3 dicembre, il giorno in cui aveva dichiarato la legge marziale, ma questa volta ha assaporato il sapore della difesa, cercando di contrastare le critiche crescenti nei suoi confronti. Ha definito l’Assemblea nazionale come un “mostro” che minaccia l’ordine costituzionale e ha attaccato l’opposizione, detentrice della maggioranza in parlamento. La sua indignazione è palpabile mentre cerca di mantenere il controllo della situazione, affermando che le sue azioni erano necessarie per salvaguardare il bene comune.

Yoon, prendendo una posizione chiara, ha sottolineato che le sue misure drastiche non rappresentano una violazione dei diritti democratici, bensì una reazione appropriata alle crisi che il paese sta affrontando. Sostiene che le aggressioni da parte dei membri dell’opposizione minacciano la stabilità della democrazia sudcoreana.

I dettagli dell’impeachment

La questione dell’impeachment è stata al centro del discorso di Yoon. In precedenza, una mozione presentata per destituirlo non aveva raggiunto il quorum necessario, quindi la questione è tornata a essere di attualità. Il presidente avverte che, qualora la mozione di impeachment dovesse passare, egli affronterà il processo “in modo equo” e senza riserve. È importante notare che la legge richiede il sostegno di due terzi del parlamento per essere effettiva, e attualmente l’opposizione, pur avendo 171 seggi su un totale di 300, non sembra avere il numero necessario per procedere.

Tuttavia, il clima all’interno del partito di Yoon, il Partito Popolare, sta cambiando. Han Dong-hoon, il leader del partito, ha mostrato un cambiamento di opinione, esprimendo ora il suo supporto per l’impeachment dopo aver inizialmente proposto una “uscita ordinata” di Yoon. Con il crescente dissenso all’interno del suo stesso partito, la situazione per Yoon si fa sempre più complicata e precaria, mentre il 14 dicembre si avvicina con nuove votazioni in programma.

Chiarimenti sull’insurrezione

Nel suo discorso, Yoon ha anche voluto chiarire la controversa questione delle forze armate schierate al Parlamento. Le forze di sicurezza furono inviate con l’intento di preservare l’ordine, ma le critiche non sono mancate. Molti sostengono che questa manovra equivalesse a un tentativo di sovvertire il processo democratico.

Yoon ha dichiarato di aver impiegato solo un “numero limitato” di truppe disarmate per mantenere la calma e ha affermato che queste furono ritirate subito dopo che l’Assemblea nazionale approvò la risoluzione per annullare la legge marziale. Ha menzionato che circa 200 soldati furono dispiegati, insieme a 300 truppe inviate a proteggere strutture legate all’organo di controllo elettorale, che, secondo il presidente, era vulnerabile a attacchi informatici da parte della Corea del Nord.

Tuttavia, la dichiarazione di Yoon ha incontrato resistenze, con l’organo di controllo elettorale che ha definito l’occupazione del Parlamentoillegale”. Questo interrogativo sulla legittimità delle sue azioni continuerà a pesare sul presidente, mentre la nazione attende l’esito delle sue manovre politiche.

Progressivamente, la Corea del Sud si trova a dover affrontare uno dei momenti più critici della sua storia recente, con la leadership di Yoon Suk-yeol in bilico tra la difesa della propria posizione e l’accusa di minare i principi della democrazia.