Un caso drammatico ha scosso New York recentemente, quando Luigi Mangione ha confessato di aver assassinato Brian Thompson, Ceo di UnitedHealthCare. Questo step ha sollevato questioni importanti riguardo al sistema di assicurazione sanitaria negli Stati Uniti e alla biopsicologia del giovane autore del crimine. Il manifesto redatto da Mangione, nel quale espone le sue motivazioni, getta una luce inquietante sull’industria assicurativa e sulla sua reale influenza sulle vite dei cittadini americani.
Le accuse di Mangione contro il sistema assicurativo
Nel suo manifesto di tre pagine, Luigi Mangione descrive il sistema sanitario statunitense come un sistema corrotto, utilizzato da quelli che definisce “mafiosi”. Secondo il suo punto di vista, le compagnie di assicurazione si arricchiscono sfruttando la vulnerabilità dei cittadini americani, mentre il Paese si posiziona al 42esimo posto per l’aspettativa di vita. Mangione, affetto da spondilolistesi, ha vissuto sulla sua pelle le difficoltà del sistema, tanto da scrivere che gli Stati Uniti possiedono il “sistema sanitario più costoso del mondo”. Le sue parole, secondo Jessica Tisch, una responsabile della polizia di New York, rivelano il movente e il ragionamento di un individuo profondamente deluso e ferito da un sistema che percepisce come ingiusto.
Intanto, il giovane ha condiviso simbolismo inquietante sui social media, postando una carta Pokémon, la numero 286 della serie, subito prima dell’omicidio. La coincidenza con il numero di tweet pubblicati prima del crimine ha fatto riflettere sociologi e criminologi, favorendo una lettura numerologica dietro le sue azioni. Mangione ha espresso un risentimento forte nei confronti di UnitedHealthCare, non sentendosi altro che un pezzo del meccanismo malato di un sistema che lo ha abbandonato.
Riferimenti a Ted Kaczynski e la strategia del crimine
Le forze dell’ordine, analizzando il manifesto, hanno riscontrato somiglianze con il modus operandi dell’Unabomber, Ted Kaczynski. Mangione ha esplicitamente indicato l’intenzione di colpire un Ceo durante un evento annuale, descritto come “parassitico”, evidenziando la lucidità e la premeditazione delle sue azioni. La polizia teme che il suo gesto possa ispirare altri, sollevando il livello di allerta tra i dirigenti di aziende assicurative e nei pressi degli eventi di settore.
In parallelo, a Manhattan sono apparsi vari manifesti in stile “wanted” con i volti di Ceo delle compagnie di assicurazione. In primo piano, il volto di Thompson, contrassegnato con una X. La polizia, avvertita da fonti interne, ha iniziato a monitorare i social media dove si vocifera di una potenziale “lista di bersagli” che include diversi leader del settore, espressione di come la tensione sia palpabile e di come il timore di ritorsioni sia concreto.
La vita di Mangione e il contesto sociale
Mangione ha compiuto 26 anni, l’età in cui molti americani smettono di essere coperti dall’assicurazione sanitaria dei genitori. Questo passaggio cruciale nella vita è spesso segnato da un’impennata delle spese mediche. Per lui, il dolore provocato dalla spondilolistesi ha accentuato la sua vulnerabilità e la paura di contrarre debiti medici insostenibili. Questo, combinato con l’isolamento sociale dovuto alla rottura dei legami con amici e famigliari, ha potuto alimentare il suo risentimento verso un sistema che percepiva come ostile e iniquo.
In un contesto di crescente complottismo, diversi esperti hanno iniziato a esaminare le connessioni simboliche nei suoi atti. Ad esempio, il numero della carta Pokémon si collega al versetto 28:6 della Bibbia, che sottolinea la virtù della integrità. Anche il suo arresto è avvenuto a 286 miglia dal luogo del crimine, cementando così una rete di coincidenze a cui gli osservatori media e i social network stanno attribuendo diversi significati.
Il Pokémon come simbolo di vendetta e giustizia sociale
Il Pokémon numero 286, Breloom, rappresenta una figura che i pescatori di significato hanno interpretato come un simbolo di vendetta. Negli appunti ritrovati nello zaino di Mangione, si evince che egli aveva scartato l’uso della violenza indiscriminata, scegliendo di mirare solo a chi considerava un responsabile delle sue sofferenze. “Eliminare l’amministratore delegato alla convention annuale dei parassiti contabili non mette a rischio innocenti”, ha scritto, dimostrando un piano che sembrava ponderato e voluto, piuttosto che impulsivo.
Il legale di Mangione ha già annunciato la sua opposizione all’estradizione. Sostiene che la polizia di New York non ha ancora dimostrato di avere prove concrete sufficienti per giustificare le accuse contro il suo assistito. Questo caso, che sta già facendo discutere, mette sotto accusa non solo un uomo ma un’intera industria, aprendo un dibattito acceso sulle condizioni del sistema sanitario, sulla salute mentale e sulle conseguenze di una società che potrebbe spingere gli individui al limite.