Manovra 2025: Governo annuncia prelievo su scommesse online, possibile maxi gara per licenze da 350 milioni di euro

Una nuova tassa di scopo sulle scommesse in Italia, proposta dal Ministro dello Sport, mira a finanziare la ristrutturazione delle strutture sportive, ma potrebbe complicare il mercato del gioco online.
Manovra 2025: Governo annuncia prelievo su scommesse online, possibile maxi gara per licenze da 350 milioni di euro - (Credit: www.ilsole24ore.com)

Un’iniziativa destinata a cambiare il panorama delle scommesse in Italia è in fase di studio. La proposta di introdurre una tassa di scopo sulle scommesse, mirata a finanziare interventi infrastrutturali sulle strutture sportive, ha catturato l’attenzione degli operatori del settore e delle istituzioni. Questo prelievo addizionale dello 0,5% si applicherà ai ricavi lordi dell’industria del betting. Questa misura, voluta dal Ministro dello Sport Andrea Abodi e sostenuta dalla maggioranza, è attualmente in fase di valutazione tecnica al Ministero dell’Economia e delle Finanze e potrebbe trovare spazio nella prossima manovra di bilancio in discussione alla Camera.

Dettagli sulla tassa di scopo e il suo impatto

Il prelievo di scopo si propone di generare fondi per ristrutturare gli stadi italiani, ma ci sono alcuni aspetti critici da considerare. Il Ministero dell’Economia è al lavoro per valutare ex ante la portata di tale tassa e il suo impatto sul settore del gioco online. L’introduzione di un balzello aggiuntivo può rivelarsi problematica, in quanto potrebbe complicare il bando d’asta per le nuove licenze di gioco online già approvato e in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Questo porta con sé il rischio di una serie di contestazioni legali che potrebbero compromettere l’incasso previsto di 350 milioni di euro, stimati dalla Ragioneria di Stato.

Alterare le regole nel corso d’opera non è una pratica semplice e potrebbe causare disagi notevoli. La tassazione, essendo una materia altamente sensibile, dovrà rispettare le normative esistenti, comprese quelle legate alla certezza normativa e alla stabilità dell’imposizione fiscale così come previsto nella delega fiscale e nel decreto di riforma del gioco online. Questo scenario non solo minaccia l’introduzione della nuova tassa, ma rischia di alimentare un clima di incertezza per gli operatori del settore.

La gara in arrivo per le concessioni

La riforma del gioco online ha stabilito regole precise anche per la gara di rinnovo delle concessioni, che prevede un versamento di 7 milioni di euro per la licenza di gioco online. Gli operatori possono concorrere per un massimo di cinque licenze, e il Ministero dell’Economia stima che l’assegnazione di 50 licenze possa generare un gettito di 350 milioni di euro. Tuttavia, l’introduzione dell’ulteriore prelievo sui ricavi potrebbe ridurre la partecipazione alla gara solo agli operatori più robusti. I piccoli operatori potrebbero decidere di abbandonare la competizione, con la possibilità di impugnare le nuove regole.

Questa evoluzione potrebbe generare un mercato più concentrato, dove i grandi gruppi potrebbero avvantaggiarsi ulteriormente, mentre le piccole realtà rischiano di essere escluse. La conseguenza sarebbe una riduzione della varietà e della concorrenza nel settore delle scommesse online, oltre a una potenziale erosione del gettito fiscale previsto.

Annuncio e potenziali sviluppi futuri

Il clima è teso tra gli investitori, soprattutto considerando le prospettive per i club calcistici italiani, dal Milan all’Inter, passando per la Roma e la Lazio, che stanno puntando su stadi di proprietà per garantire maggiori introiti. Questo prelievo, sebbene destinato alla ristrutturazione delle strutture sportive, potrebbe non risultare attraente per gli investitori, vista la modestia delle cifre che potrà apportare all’Erario. Ci si aspetta che ognuna di queste dinamiche influenzerà le scelte future e strategie di investimento nel mondo del calcio.

In una direzione parallela, come riportato da fonti specializzate come Agipronews, si sta discutendo la possibilità di riaprire le sponsorizzazioni per gli eventi sportivi da parte delle società di betting, bloccate negli ultimi sei anni dal Decreto Dignità. Questo potrebbe rappresentare un ulteriore punto di svolta per il settore, contribuendo a rivitalizzare le finanze dei club sportivi in un momento di grande transizione.