Con l’arrivo del 30 dicembre, il panorama dell’audiovisivo italiano si prepara a un cambiamento significativo. Ad annunciare questa novità è l’introduzione della total audience, un sistema di rilevamento ideato per fornire un’informazione chiara e immediata sugli ascolti televisivi. Finalmente, per la prima volta, la misurazione include non solo i dati tradizionali forniti da Auditel, ma anche quelli provenienti dalle piattaforme digitali. Questo nuovo approccio promette di dare un quadro più completo e veritiero della fruizione dei contenuti televisivi.
Cosa comporta il passaggio alla total audience
Il sistema di total audience non è solo una mera evoluzione del metodo di rilevamento, ma rappresenta un vero e proprio passaggio epocale per il settore. Gli esperimenti sono durati diverse settimane e ora si è pronti a entrare nella fase operativa, mentre i dati di gennaio e febbraio saranno probabilmente presentati in forma scorporata. A partire da marzo, il dato Auditel diventerà unico, racchiudendo sia la fruizione tradizionale sia quella digitale. Questo approccio analitico unificato mira a riflettere con maggiore accuratezza il comportamento del pubblico nel consumare i contenuti televisivi.
Una delle domande più frequenti riguarda come questi cambiamenti influenzeranno i risultati delle trasmissioni. La risposta è che il successo di un programma dipende da diversi fattori, e il nuovo sistema offre un metodo per valutare il bilancio tra audience tradizionale e digitale. Questo rappresenta un’opportunità per i produttori e i network: trasmettere programmi che potrebbero, se valutati esclusivamente attraverso i canali convenzionali, sembrare poco performanti, ora possono raggiungere risultati soddisfacenti considerando la popolarità online.
Implicazioni per produzioni e pubblicità
Per il pubblico, l’adeguata misura degli ascolti attraverso la total audience apporterà cambiamenti significativi, specialmente nella dinamica tra il pubblico e i contenuti. Tradizioni telefilmiche e reality show, come “La Talpa“, potrebbero vedere un’accelerazione nel loro rinnovo grazie all’aumento verifica dall’inclusione di fruizione digitale. Ottenendo una visione più sfumata dei dati, anche i programmatori possono giustificare scelte e strategie che precedentemente potrebbero essere state discusse.
L’effetto sui vari tipi di programma non si fermerà solo ai piani editoriali, ma toccherà anche il marketing e la pubblicità. Ad esempio, punti percentuali di ascolto che evidenziano un calo nei dati tradizionali potrebbero essere rivisti se considerati insieme ai contatti provenienti dai social media. Programmi come “Belve” di Francesca Fagnani hanno mostrato risultati più deboli sul palinsesto di prima serata di Raidue, ma integrando i dati della fruizione digitale, l’audience globale si arricchisce, giustificando la presenza del format in un contesto di prima serata. Con questa valorizzazione, aumenta anche l’interesse degli inserzionisti, desiderosi di accedere a un pubblico più ampio e diversificato.
Futuro e sfide della total audience
Il lancio della total audience non è privo di sfide. La principale è legata alla qualità e all’affidabilità dei dati raccolti. Mentre si cerca di costruire un sistema che metta insieme vari canali di fruizione, è fondamentale garantire che i numeri rappresentino realmente il comportamento del pubblico. L’integrazione dei dati digitali richiede tecnologie avanzate e metodologie di misurazione più sofisticate, in modo da evitare che il mercato venga “drogato” da numeri gonfiati o fuorvianti.
Inoltre, la reazione dei vari attori del settore sarà cruciale. Le emittenti, i produttori e gli inserzionisti dovranno adattarsi a questo nuovo modo di misurare gli ascolti, il che porterà inevitabilmente a una fase di transizione. Per il pubblico, la realizzazione che non esiste più una unica modalità di misurazione del successo potrebbe portare a una nuova percezione dei propri programmi preferiti, dando maggiore valore alle esperienze che avvengono al di fuori della semplice televisione.
L’ingresso della total audience nella misurazione degli ascolti rappresenta un passo essenziale verso un futuro in cui i dati sono più chiari e accessibili, promuovendo una comprensione avanzata del consumo dei contenuti e delle dinamiche del mercato televisivo.