Il 5 dicembre scorso, l’evento organizzato dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori al Seno ha suscitato un acceso dibattito politico e scientifico, dopo la partecipazione di un astrologo durante la presentazione delle attività della LILT al Ministro della Salute, Orazio Schillaci. La presenza di Rino Liuzzi, noto anche con il nome d’arte Jupiter, ha scatenato reazioni da parte di diverse figure del mondo accademico e della ricerca, portando a una lettera aperta indirizzata al ministro stesso.
L’evento e la presenza di un astrologo
La giornata, dedicata all’analisi del lavoro svolto dalla LILT e delle future prospettive nella lotta contro il cancro, ha preso una piega inaspettata con l’introduzione di Rino Liuzzi. L’astrologo ha avuto la possibilità di salire sul palco e condividere osservazioni legate all’influenza dei pianeti sulla salute umana. Le sue affermazioni hanno immediatamente attirato l’attenzione dei presenti, trasformando l’evento in un campo di battaglia tra scetticismo scientifico e pratiche esoteriche.
La Lega Italiana contro i Tumori è un’associazione di grande rilievo, finanziata in parte con fondi pubblici e costantemente monitorata dal Ministero della Salute. Per questo, la decisione di dare spazio a un astrologo ha sollevato interrogativi sulla scelta di privilegiare approcci privi di basi scientifiche in un contesto così delicato. La presenza di Liuzzi è stata percepita come una violazione della serietà che dovrebbe contraddistinguere le istituzioni sanitarie, mettendo in discussione la credibilità degli enti che s’impegnano quotidianamente nella ricerca sul cancro.
La reazione dell’associazione Luca Coscioni
Non si è fatta attendere la risposta dell’Associazione Luca Coscioni, che ha redatto una lettera aperta firmata da cinquanta personalità di spicco nel campo della scienza e della politica, tra cui nomi noti come Michele De Luca e Silvio Garattini. La lettera esprime preoccupazione per l’inserimento di pratiche astrologiche in un contesto pubblico come quello del ministero della Salute. “L’astrologia è priva di basi scientifiche e non dovrebbe avere spazio in ambiti dedicati alla salute,” scrivono i firmatari, sottolineando il rischio di normalizzare comportamenti antiscientifici.
Le argomentazioni esposte nel documento prendono di mira le dichiarazioni del suddetto astrologo riguardo agli influssi della Luna e di Giove sulla salute degli esseri umani. Coscioni evidenzia come l’invocazione di elementi esoterici per affrontare questioni sanitarie possa erodere ulteriormente la fiducia nella medicina tradizionale e nella scienza in generale. I timori sollevati sono molto reali: la confusione tra scienza e astrologia potrebbe portare a decisioni sbagliate da parte dei pazienti, a discapito della loro salute.
La richiesta di chiarezza al ministro
Ampliando la critica, Coscioni ha osservato come l’evento si sia svolto in una sala del ministero dedicata a Cosimo Piccinno, un carabiniere noto per la sua battaglia contro la ciarlataneria e a favore del rigore scientifico. La lettera sottolinea l’inadeguatezza della situazione, definendola un affronto alla memoria di Piccinno e ai valori che rappresentava. L’auspicio dei firmatari è che il Ministro Schillaci chiarisca la posizione del ministero sull’accaduto e prenda tutte le misure necessarie affinché eventi simili non si ripetano in futuro.
L’associazione Coscioni ribadisce l’importanza di mantenere un approccio scientifico e rigoroso nella lotta contro le malattie, evidenziando come l’atteggiamento attuale possa portare a messaggi fuorvianti. “A chi si chiede come affrontare il cancro, non si possono proporre astri e influenze planetarie. È fondamentale fare ritorno alle evidenze scientifiche,” si legge nel documento. Le istituzioni, affermano i firmatari, devono riaffermare il loro ruolo di guida e supporto nella lotta contro il cancro, mettendo in primo piano metodi basati su ricerche concrete e documentate.
La situazione ha acceso un dibattito acceso che potrebbe portare a ripensamenti significativi in merito al ruolo dell’astrologia nella comunicazione di salute pubblica, evidenziando la necessità di una riflessione profonda su come la salute venga gestita e comunicata all’interno delle istituzioni.